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Canale (CN): Mostra espositiva: devozione popolare e quadri votivi
SABATO 23 LUGLIO 2011 La PRO LOCO di CANALE nel perseguimento dei propri scopi statutari che intendono “operare per favorire lo sviluppo turistico, culturale, ambientale, sociale, storico, artistico del Comune di Canale e favorire il miglioramento della vita dei residenti” organizza nella settimana della “Fiera del Pesco” dal 23 al 31 Luglio, la mostra espositiva “QUADRI VOTIVI e DEVOZIONE POPOLARE” ( di cui si allega la locandina) con l’ esposizione dei quadri votivi presi in prestito dai Santuari e dalla Chiese di Canale. La mostra sarà inaugurata sabato 23 Luglio alle ore 17,00 con una breve cerimonia e sarà aperta al pubblico con il seguente orario: tutti i giorni ore 17,00-22,00 Sabato e Domenica ore 9,30-12,00 a cura della Pro Loco e dei borghigiani di Borgo Santa Croce.
Tratto da “Vita Religiosa a Canale: Documenti e testimonianza ( Pro Loco Canale-Asisio 2010)
Essenza vera e profonda della pietà popolare, il voto occupa un ruolo rilevante nella storia del Roero: per voto si erigono chiese, cappelle e piloni; per voto si compiono pellegrinaggi e processioni; per voto si donano arredi e paramenti sacri; per voto si istituiscono e solennizzano feste religiose; per voto si accendono candele e si fanno celebrare messe. Per voto si modificano addirittura i comportamenti sociali. E di ex voto oggettuali o dipinti si coprono le pareti di santuari e cappelle campestri. In ogni tempo.
Il voto sgorga da quella stessa cultura che insieme al miracolo alimenta le superstizioni, che fa convivere l’acqua santa e il libro del comando, i santi e le masche. È senz’altro religiosità vera, forte, drammatica, che scaturisce dalla drammaticità della vita, dal senso della pochezza ed inadeguatezza umana di fronte ai "misteri" dell’esistenza. Il voto è la risorsa fideistica con cui si fa fronte al tragico quotidiano, è l’espressione di una filosofia di vita umile, timorosa, vissuta in punta di piedi e dominata dalla immanente presenza di una manzoniana Provvidenza.
Pressoché tutte le cappelle campestri dedicate a San Rocco, San Sebastiano e San Defendente sono frutto di voti propiziatori collettivi resi dalle varie comunità in epoche di peste. Ed a voti si devono anche i successivi interventi di ampliamento o di ristoro.
In quanto atto di fede normale, quotidiano, il voto conosce una vera e propria codificazione, sia nelle formule e nei gesti che nei contenuti, fino a caratterizzarsi come una sorta di contratto pubblico che la comunità o l’individuo stipulano con il Divino. Il voto collettivo si pone così come la somma di tantissimi voti individuali e si formula là dove inefficaci si sono rivelate le richieste di grazie private. Le strade della grazia, a Canale, si ramificano in tanti piccoli percorsi che portano ai santuari, a cappelle campestri ed anche a semplici piloni. Le strade della grazia portano soprattutto alla Madonna, la vera taumaturga universale. Significativamente evitano le chiese parrocchiali, gli oratori feudali ed anche le confraternite. Le strade della grazia, insomma, stanno alla larga dai centri del potere locale, portano fuori dal concentrico e privilegiano le campagne, i bricchi, le borgate, quei luoghi in cui si sono nascosti gli antichi culti cari all'animo popolare affidati alle cure della Comunità o dei borghigiani stessi. Sono più vicine alla religiosità dei laici che non alla chiesa ufficiale. È il tema di una religiosità quasi privata, famigliare, legata alla casa, alla borgata, alla rete sociale primaria.
Strettissimo è il rapporto tra cultura locale, ex voto e santuario, tant’è che soltanto dal loro intreccio riusciamo a cogliere pienamente quell'affascinante aspetto della pietà popolare che è il mondo della grazia, del miracolo.
L’ex voto, nella sua essenza religiosa, è un linguaggio simbolico, diretto, con l’Assoluto. Un modo di rapportarsi al Divino. È una preghiera, un’esperienza religiosa. Nella sua più ampia definizione, è un dono dedicato alla divinità a scioglimento di un voto, per una grazia ricevuta.
DICHIARAZIONE:
“Se ai giorni nostri può apparire che le tradizioni religiose non condizionino in modo determinante la vita del nostro paese, così non si può dire per l’epoca dei nostri padri e ancor più dei nostri nonni. La religiosità era presente in modo massiccio e accompagnava i Canalesi dalla culla alla bara, dal battesimo al matrimonio, dalle feste del paese e dei vari borghi: tutte partivano da un appuntamento religioso. Grazie alle Pro Loco, si riscoprono le tradizioni e le rievocazioni. Sono i segni indicatori dell’ interesse generale verso ciò che può mostrarci la nostra appartenenza ed indicarci un legame con il territorio in cui si è sviluppata la nostra storia.”
Il DIRETTIVO PRO LOCO di CANALE
Responsabile organizzativo
Giovanni Morello 333-37.00.792
![]() Ultimo aggiornamento pagina: 18/07/2011 15:58:00
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